LA
DEGUSTAZIONE
Un buon vino
è il risultato di una armonia fra una larga gamma di componenti. Nessuno deve eccedere perché la bontà del risultato
è dovuta all'equilibrio di ciascuno di essi.
Come in una orchestra il risultato è dovuto alla
sinfonia di tutti gli strumenti senza che nessuno prevalga
sugli altri.
La degustazione
consiste nel percepire, identificare e valutare
le caratteristiche del vino rilevabili mediante gli organi
di senso, chiamate "caratteristiche organolettiche"
proprio perché vengono valutate mediante gli organi della
vista, dell'olfatto del gusto e del tatto.
L'analisi
organolettica del vino ha un valore qualitativo che la
tecnica non può sostituire, tanto che i vini D.O.C. e
D.O.C.G. devono essere sottoposti a questo esame prima
di essere posti in commercio.
I vini D.O.C.,
che in Italia sono alcune centinaia, devono essere esaminati
una volta ogni tre anni; i vini D.O.C.G., che sono molto
meno numerosi, vengono invece esaminati tutti gli anni.
I vincoli
per il conseguimento di una D.O.C.G. sono più restrittivi
che per una D.O.C.; ne conseguono qualità e prezzo usualmente
più elevati.
La degustazione
di un vino comincia, quindi, paradossalmente, osservando
in tutti i suoi dettagli la bottiglia.
Le informazioni sull'etichetta, il colore e lo
spessore del vetro della bottiglia e il suo grado di riempimento
possono raccontare molte cose sul prezioso contenuto che
in essa viene conservato.
L'etichetta
ci dice la tipologia, la zona di provenienza, il grado
alcolico (caratteristica fondamentale del vino), la data
della vendemmia (e non quella di scadenza !!!) e, a volte,
se l'uva è stata raccolta a mano o meccanicamente. In un vino d'annata, il livello di riempimento
della bottiglia può segnalare se la bottiglia è stata
ben conservata: se il vino ha iniziato a spogliarsi, o
è stato tappato in modo imperfetto, perde una parte della
sua componente liquida.
Una bottiglia
che contiene un vino importante è, a parità di contenuto,
più pesante delle altre: è fatta con vetro spesso e scuro.
Lo spessore e il colore del vetro offrono una buona
protezione al vino che, come gli uomini, deve difendersi
nel corso della sua vita dalle fonti di inquinamento esterno
che sono di natura termica, luminosa e acustica. Le trasformazioni che il vino subisce nel corso
della sua vita sono di fatto reazioni chimiche: la temperatura,
le radiazioni ultraviolette e il rumore modificano il
percorso lungo il quale tali trasformazioni avvengono.
Un Barbaresco o un Brunello di Montalcino conservati
in posizione orizzontale, in una cantina perennemente
fresca, asciutta, silenziosa e buia, possono vivere serenamente
anche 20 o 30 anni: non sarà così se li avremo conservati
in piedi, nella scansia della cucina sopra la lavastoviglie
e accanto al forno a microonde.
Se, dopo averla
guardata e riguardata, magari in controluce, soppesata
e studiata nei particolari, avete deciso che la bottiglia
che avete tra le mani contiene il vino che fa per Voi,
arriva un momento importante: l'apertura.
Questa operazione segue un cerimoniale consolidato
che prevede la rimozione della capsula copri tappo, l'estrazione
del tappo in sughero, la verifica della qualità del tappo
che deve presentarsi privo di odori sgradevoli e ancora
elastico, l'avvinamento
dei bicchieri e, finalmente, la mescita.
Diffidate
di chi vi propone di bere un grande vino in un bicchiere
di plastica bianca. Sarebbe come indossare l'abito da
sera sopra un paio di pantofole!
Un grande vino non può fare a meno di un bicchiere
adatto a valorizzare a pieno tutte le sue qualità.
Una volta versato nel bicchiere, siamo pronti ad iniziare la valutazione
delle caratteristiche organolettiche, nell'ordine: aspetto,
aroma
e gusto.
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